TERRE RARE – Sandro Veronesi

Terre rare ( Veronesi)

Alla soglia dei quarant’anni Pietro Paladini era un manager di successo, ricco, importante, con un fratello famoso e una donna da sposare. Così autorevole e cazzuto da potersi concedere il lusso di smettere di lavorare per rimanere accampato davanti alla scuola di Claudia, immerso in quel caos calmo e gioioso nel quale tutti i genitori, lui compreso, vengono trascinati dai loro figli al suono dell’ultima campanella.  Nove anni dopo lo stesso uomo lo ritroviamo in un squallido internet point di una periferia romana, a piangere come un bambino davanti a un vecchio video di Sinead O’Connor, mentre tenta goffamente di decriptare la mail inviatagli da Lello, il socio imbroglione della Super car srl, fuggito all’estero per evitare l’arresto per uno strano giro di auto rubate nel quale è inconsapevolmente implicato anche lui. È un pomeriggio di  un giorno da cani; in 24 ore Pietro ha perso tutto: il lavoro, il cellulare con la rubrica telefonica, la patente – ritiratagli per un’infrazione  commessa in autostrada – la figlia, scappata a Milano dalla zia Marta, e la sua nuova compagna ( D. – all’anagrafe  “Dianette”, come la pillola anticoncezionale che non funzionò quando sua madre rimase incinta di lei – una coatta di Torpignattara, abbronzata, tatuata, divorziata e con due figli: Kevin e Eden, avuti da uno spacciatore che continua a molestarla). Pietro non sa da dove ricominciare. Lo arresteranno? Comincia qui il terzo tempo della vita di Paladini, il suo frenetico girovagare tra Roma e Milano e tra Milano e la Svizzera: l’avvocatessa lesbica che ha sposato in America la sua ex segretaria, Chantal l’ultima compagna del padre, lo spettro di Lello, il fratello Carlo fuggito anche lui all’estero e connesso via Skype per non farsi intercettare, e per finire Claudia. Un viaggio affannoso e rocambolesco, pieno di equivoci e strane coincidenze, che condurrà Pietro verso l’insperata salvezza, verso un nuovo inizio. C’è qualcosa di americano nel Sandro Veronesi di  Terre rare, sequel del più celebre Caos calmo, il romanzo che nel 2006 si aggiudicò il premio Strega. La trama è piena di spunti comici eppure commuove. Pietro è un personaggio riuscitissimo: vero, empatico, veloce come la storia che sta vivendo (il  ritmo della narrazione  è serrato, senza cali di tensione né smarrimenti finali come in altri libri di Veronesi). La leggerezza è un talento.

Angelo Cennamo

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