È una delle figure di spicco della letteratura noir americana. Dennis Lehane, docente di scrittura creativa ad Harvard e autore di alcuni bestseller che hanno ispirato film di grande successo, lo ricordiamo soprattutto per un romanzo pubblicato nel 2001: Mystic River – La morte non dimentica. Un libro dai meccanismi thriller perfetti e ricco di personaggi indimenticabili. Mystic River è il nome del fiume che fa da sfondo a questa storia infernale, ambientata nella Boston degli anni ’70 e poi del 2000, ma dal sapore antico, con pochi riferimenti alla modernità.
Sean Devine, Jimmy Marcus e Dave Boyle sono tre bambini. Un giorno, giocando per strada, vengono avvicinati da due sconosciuti, appatentemente due poliziotti. Dave viene preso e costretto a salire in macchina con loro. Dopo quattro lunghi giorni di sequestro, Dave riesce a liberarsi dei suoi aguzzini, ma da allora la sua vita non sarà più quella di prima.
“Anche se lo trovano vivo, quel ragazzino è segnato a vita. Non sarà mai più lo stesso” dice il padre di Jimmy. Dave fatica a ritrovare le proprie abitudini, non ha più voglia di andare a scuola, anche perché i suoi compagni lo prendono in giro e lo tengono a distanza.
Il ricordo di Lupo Grande e Lupo Viscido, di quella fuga improvvisata, è un come incubo infinito, un tunnel di dolore dal quale il piccolo non riesce più ad uscire. Ora Dave è per tutti Il Ragazzo Che Era Stato Rapito. La sua mente è come divisa in due. Dave confiderà a sua moglie Celeste che “Il Ragazzo Che Era Sfuggito ai Lupi ed Era Cresciuto era diventato a sua volta Lupo…Una parte di me non è mai scesa da quella macchina“.
La storia riprende venticinque anni dopo. I tre ragazzini sono diventati adulti, ma in tutto questo tempo solo Jimmy e Dave si sono frequentati. Jimmy ha trascorso qualche anno al fresco per via di alcune rapine finite male. Oggi ci appare come un uomo pulito, con la testa a posto. Gestisce un emporio, è sposato e ha una figlia di diciannove anni, Katie, fidanzata con un tipo violento dal quale però vorrebbe scappare per sposare un altro. Anche Dave ha una moglie e una vita difficile. Non riesce a trovare un lavoro stabile e il ricordo di quella brutta vicenda gli ha logorato i nervi.
Tutta la seconda parte del romanzo ruota intorno a un evento tragico: il barbaro omicidio di Katie. Nella stessa notte del delitto, Dave, che ha visto la ragazza uscire da una discoteca in compagnia di due sue amiche, torna a casa dalla moglie sporco di sangue. Dave racconta la sua versione dei fatti: sono stato aggredito, dice. Ma fin da subito le sue parole suonano poco credibili. Ad indagare intanto sull’efferato delitto è un poliziotto molto speciale: Sean Devine, il terzo amico. A distanza di venticinque anni dal rapimento di Dave, la violenza torna a sconvolgere le vite dei tre protagonisti. Il cadavere di Katie nel parco, il corpo insanguinato di Dave. Tutto sembra andare in una sola direzione, l’unica possibile, e la tensione cresce pagina dopo pagina.
Mistyc River è un romanzo dalle atmosfere cupe, che oltrepassa i confini del noir per includere anche altri temi: la povertà, l’amicizia, l’infanzia tradita. Lehane scrive bene; con poche parole ricostruisce identità, dimensioni e spazi di una storia che non ha cedimenti e non smette mai di sorprendere.
Angelo Cennamo