VITA STANDARD DI UN VENDITORE PROVVISORIO DI COLLANT – Aldo Busi

Aldo Busi - Vita standard di un venditore provvisorio di collant

Angelo Bazarovi e Celestino Lometto formano una strana coppia. Il primo sta per laurearsi in lingue all’università di Verona: colto, elegante, sensibile, amante delle belle arti, omosessuale. L’altro è un rozzo industriale del mantovano, proprietario de “La Melma” – nomen omen – azienda tessile che produce e vende collant. Celestino è una specie di cloaca umana, un ometto ignorante, gretto, un imbroglione “vedeva la vita solo come un sistema di rapporti economico-parentali e se stesso come un guardiano dell’ordine (del suo) e del giusto meritocratico…A Lometto della vita interessava aumentare la mole, non il valore. Il secondo non era che una conseguenza della prima“. Celestino è sposato con Edda, donna del sud e succube del marito “Se lui rideva, rideva anche lei”, e ha tre figli, tutti con i nomi in “ario”: Ilario, Belisario e Berengario. Angelo ha bisogno di lavorare per pagarsi gli studi. Celestino, che è alla ricerca di un interprete, lo ingaggia per vendere i propri prodotti all’estero. Fin dall’inizio, la collaborazione tra i due è litigiosa, irta di ostacoli, ma carica complicità “Io ti devo sgrezzare, io devo farmi ricordare nei secoli, il bene deve trionfare e il mio unico bene sono io…Io ti farò fare fortuna, Lometto. Basta che riesca a farti ragionare con una rotella qualsiasi ed è fatta anche con tutte le altre a riposo”. Angelo fa il saccente e non smette di pungolare il suo datore di lavoro, verso il quale non sembra avere nessuna forma di sudditanza. E Celestino incassa senza sbraitare, è un uomo rozzo ma pacioso, accomodante, ha il senso pratico degli imprenditori lombardi, né si lascia impressionare dall’omosessualità del socio. I lunghi viaggi in macchina sono un’occasione per conoscersi, confrontarsi e scontrarsi anche su qualunque argomento. Angelo scopre che Celestino ha più di uno scheletro nel suo armadio “Io con te ho cominciato con i collant, non voglio finire con la Cia o Cosa Nostra….Mi sento male a stare vicino a un ex vaccaro coi soldi con un nodo alla cravatta da un chilo e mezzo“. Si ribella, sembra sul punto di mollare tutto, ma con le traduzioni non si arriva a fine mese, e allora meglio non andare per il sottile. Di fronte alla necessità il moralismo del giovane intellettuale si scioglie come la brina al sole. Chissà, forse lui e Celestino non sono così diversi.

Per me te sei pieno di complessi perché non c’hai una lira e non puoi fare le cose che vorresti” questo è Lometto. “Anche tu, purtroppo, sei pieno di complessi perché, e lo dimostri, non sei né colto né intelligente” gli risponde Angelo. Le schermaglie anche divertenti tra i due protagonisti si ripetono all’infinito sulle strade di mezza Europa, ma lo strano sodalizio si complica quando Celestino prova a coinvolgere il suo collaboratore in un’impresa fin troppo stravagante e pericolosa che riguarda la sua famiglia.

Vita standard di un venditore provvisorio di collant è il secondo romanzo di Aldo Busi. Come è già accaduto con altri suoi libri, l’autore di Montichiari lo ha riscritto più volte e ne ha una pubblicato una nuova versione nel 2014. Quella di Angelo e Celestino è una storia cruda che ci mostra  in profondità la provincia italiana e una certa imprenditoria, quella più truffaldina, spavalda e senza scrupoli. Lo spaccato esemplare di una società nichilista e allo sbando nella quale neppure la politica e la Chiesa sono senza macchia. L’ignoranza e la sfrontatezza di Celestino Lometto sono il ritratto magistrale e grottesco di una borghesia volgare, sprovveduta, cialtrona, che vive con il solo scopo di arricchirsi. Il romanzo è pieno di spunti amari e comici e ha un finale dalle atmosfere noir. Con i suoi primi romanzi, soprattutto, Aldo Busi ha saputo raccontare meglio di altri le tradizioni e i tabù di un’Italia ancora contadina, conservatrice, e a trovare il coraggio di sdoganare, con molto realismo e senza falsi pudori, un tema difficile e delicato come quello dell’omosessualità. L’italiano di Busi è come sempre sontuoso, preciso, millimetrico. La sua prosa torrenziale, un uragano di bellezza, alta letteratura.

Angelo Cennamo

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Una risposta a "VITA STANDARD DI UN VENDITORE PROVVISORIO DI COLLANT – Aldo Busi"

  1. Aldo Busi è un grande autore sottovalutato. Di questi tempi non concordo sul commento “…trovare il coraggio di sdoganare… un tema difficile e delicato come quello della omosessualità.” Ricordando “Maurice” e “La camera di Giovanni” molto più “antichi”. E non solo.

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