
Hap Collins è un bianco tranquillo, un po’ depresso, Leonard Pine un omosessuale di colore dai modi rozzi. Sono loro la coppia di investigatori più strampalata e divertente della letteratura americana. Il mambo degli orsi esce nel 1995, con Bad Chili e Mucho mojo è tra i capitoli più riusciti della fortunata serie ideata da Joe R. Lansdale. Il romanzo si apre con una scena pirotecnica. Siamo alla vigilia di Natale e Leonard, tanto per sgranchirsi un po’ le gambe, decide di appiccare il fuoco alla casa dei vicini. Era già capitato e l’aveva sempre passata liscia. Questa volta però i due amici devono fare i conti con il tenente della polizia Marvin Hanson, che per evitare loro di trascorrere qualche nottata al fresco li spinge alla ricerca dell’avvocato Florinda Grange, attuale compagna di Hanson ed ex fidanzata di Hap. Di Florinda si sono perse le tracce in un piccolo centro del Texas chiamato Grovetown. L’affascinante avvocato vi si era trasferita per scoprire la verità sulla morte in prigione del figlio di un leggendario cantante di blues. Lansdale ci descrive Grovetown come “un merdaio” dove spadroneggia il Ku-Klux-Klan e dove i neri sono benvenuti né più né meno come un herpes sul labbro. Ma Hap e Leonard non hanno scelta, per via della prigione che li attende, certo, ma anche perché Hap sembra avere con Florinda un conto ancora aperto. E’ una missione complicata, forse impossibile, se non altro per il clima ostile che circonda i due protagonisti già dalle prime battute. L’incontro con il capo della polizia Cantuck, uomo burbero, razzista, e con un testicolo ernioso che “sembrava potesse scoppiargli da un momento all’altro” è una delle scene più esilaranti del romanzo. Cantuck è un personaggio davvero strepitoso, i dialoghi tra lui, Hap e Leonard sono di una comicità irresistibile. Sembra di vederli. Il poliziotto dall’andatura goffa per quel problema sotto la cintura, apparentemente corrotto e dalla lingua affilata, Hap e Leonard che rispondono tono su tono alle sue battute volgari sui neri. La ricerca di Florinda diventa affannosa e senza sbocchi. Hap e Leonard rischiano più volte la vita e solo grazie alla buona stella di Cantuck riusciranno a sfangarla. La storia è come sempre avvincente, molto ritmata, comica, cinematografica, ricca di scazzottate, inseguimenti e di imprevedibili colpi di scena. Lansdale è uno scrittore geniale perché riesce ad affrontare argomenti seri e difficili come il razzismo e la corruzione con la leggerezza di un folk singer, e a raccontare la provincia del profondo sud come solo a Faulkner, McCarthy e a pochi altri maestri della narrativa è riuscito di fare. Lansdale va letto tutto.
Angelo Cennamo