OGNI COINCIDENZA HA UN’ANIMA – Fabio Stassi

 

 

Ogni coincidenza ha un'anima - Fabio Stassi

 

“Mi chiamo Vince Corso. Ho quarantacinque anni, sono orfano e per campare prescrivo libri alla gente”

Non poteva cominciare meglio questo romanzo di Fabio Stassi, autore pluripremiato con L’ultimo ballo di Charlot e La lettrice scomparsa, tradotto in diciannove lingue, e ultima rivelazione della feconda casa editrice Sellerio. Da oltre vent’anni Stassi scrive i suoi libri sui treni, viaggiando da pendolare da una città all’altra del Lazio. Il protagonista delle sue storie è un insegnante precario che per sbarcare il lunario si inventa la professione del biblioterapeuta, una specie di pronto soccorso letterario per uomini e donne feriti nel corpo e nell’anima. Ad ognuno di questi pazienti Vince suggerisce un romanzo o pochi versi di una poesia. Certi libri possono guarire, indirizzare le nostre vite, alle volte può bastare una suggestione, l’immagine di un ricordo a riaccendere la luce, a farci rialzare dopo una rovinosa caduta. I libri come medicine, dunque, o forse come pretesto per farsi raccontare delle storie, Vince è una persona buona, sensibile, che sa ascoltare, e non giudica. In via Merulana, quella del Pasticciaccio di Gadda, il nostro supplente bohemien ha preso in fitto un antico lavatoio e lo ha adattato a studio. Una stamberga dove scrive tutti i giorni una cartolina al padre che non ha mai conosciuto, prende appunti, annota e classifica le sue letture, e riceve i suoi stravaganti pazienti. Una sessantenne molto distinta gli racconta che il fratellastro, uomo di grande cultura, studioso delle lingue, divoratore di libri di ogni genere, che negli anni ha accumulato un tesoro di oltre ventimila volumi preziosi, si è ammalato del morbo di Alzheimer. L’uomo non fa che ripetere frasi sconnesse, parole senza senso che potrebbero essere citazioni di un romanzo. Sì, ma quale. Se Vince riuscisse ad individuarlo, la sorella glielo leggerebbe ad alta voce, qualche pagina al giorno, per rallentare il decorso della malattia. E’ una missione quasi impossibile, ritrovare quelle frasi tra migliaia di testi e codici letterari è come cercare un ago in un pagliaio. L’indagine del professor Corso è avvincente e costellata di strane coincidenze e incontri fortuiti, come quello con Feng, la studentessa cinese che ha il terrore di perdere il suo telefonino – si chiama nomofobia, le spiega Vince, da No Mobil Phobia. Sa pure questo, il biblioterapeuta. Lei e il protagonista si perdono e si ritrovano nelle strade di Roma senza darsi appuntamenti né scambiarsi i numeri di telefono: Ogni coincidenza ha un’anima. La Roma raccontata da Stassi è una metropoli caotica, multietnica, razzista, in linea con i tempi e gli umori dei giorni d’oggi. In una delle scene finali del libro, Vince si ritrova coinvolto in uno scontro di piazza con la polizia che fatica ad arginare la rabbia degli extracomunitari. I libri possono aiutarci a comprendere la complessità del mondo, ad allargare i nostri orizzonti, a vincere i pregiudizi, a diventare più umani. E’ questo il messaggio che Stassi ci consegna con questo bellissimo romanzo, originale, colto, poetico, e che profuma di mille altri libri.

Angelo Cennamo

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