
Nel montacarichi di una villa alle pendici dell’Etna viene ritrovato il cadavere mummificato di una prostituta. Cinquantasette anni prima, nella stessa villa, era stato assassinato Gaetano Burrano, uomo danaroso, di bell’aspetto, sciupafemmine inconsolabile. I due si conoscevano? Le loro morti sono collegate? A indagare è la Vicequestora Giovanna “Vanina” Guarrasi, trantanovenne palermitana dal curriculum sfavillante, figlia di un poliziotto ammazzato dalla mafia. Inizia così Sabbia nera il romanzo della svolta Noir e primo di una serie che ci auguriamo lunghissima, di Cristina Cassar Scalia, medico chirurgo specialista in Oftalmologia e autrice tra le più interessanti del fecondo universo thriller che domina ormai da qualche anno le classifiche dei libri. La misteriosa vicenda della mummia ritrovata costringe Vanina ad aprire un file anche sull’altro delitto e la coinvolge in una complicata opera di archeologia investigativa. Un viaggio a ritroso che trasporterà la giovane poliziotta in un’altra epoca, quella dei suoi amati film in bianco e nero girati nella Sicilia del dopoguerra. Vanina rintraccia e interroga vecchi testimoni, vecchi in ogni senso, ritrova gli spazi, i luoghi, le suppellettili, perfino l’auto sulla quale la vittima aveva viaggiato. Tutto è sorprendentemente rimasto com’era. E’ come se il tempo si fosse fermato a cinquant’anni prima. Sulla scena compare anche un ex commissario che aveva seguito il caso Burrano nella prima inchiesta: Biagio “Lando Buzzanca” Patanè, migliore attore non protagonista di questo romanzo meraviglioso – che desta meraviglia – con il quale Cristina Cassar Scalia ci spalanca le porte di una Sicilia perennemente in bilico tra passato e presente. Vanina che blocca la mano di Patanè sulla portiera della vecchia auto di Burrano perché non indossa il guanto di lattice è l’immagine più significativa di questo bizzarro interludio. Due epoche, due delitti, due poliziotti in una Catania in grande spolvero, sulla quale incombe la “Muntagna” con la sua fitta pioggia di cenere nera, nera come il mistero. Sabbia nera è un Giallo con tutti i crismi del Giallo classico, imperdibile per gli appassionati del genere e non solo. Tutto è ben congegnato: ambientazione, trama, personaggi, e la qualità della scrittura è alta come la tensione alimentata dal racconto fin dalle sue prime battute. Cos’altro si può aggiungere: l’erede di Camilleri esiste, si chiama Cristina Cassar Scalia.
Angelo Cennamo