INVERNO – Ali Smith

 

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Ali Smith, scozzese, classe 1962, si è imposta all’attenzione di mezzo mondo con un romanzo uscito nel 2017 intitolato Autunno, il primo di una quadrilogia ispirata alla ciclicità delle stagioni, della quale fa parte evidentemente anche il suo ultimo libro. Inverno è il racconto di una insolita vigilia di Natale vissuta da un blogger (Art), in Cornovaglia, in compagnia di sua madre (Sophia), della zia (Iris) e della finta fidanzata (Lux nei panni di Charlotte). Art è un personaggio poco empatico, un Peter Pan tecnologico che navigando in rete si è inventato uno strano mestiere: scova pirati di copyright e li segnala alle aziende. Art scrive articoli sulla Natura, ma con gli esseri umani non sembra avere la stessa dimestichezza che ha con i computer e gli smartphone. Alla vigilia di Natale offre mille sterline a una sconosciuta per portarla con sé in Cornovaglia e presentarla alla madre come la fidanzata Charlotte, con la quale ha da poco litigato. Lux è una ventenne piena di piercing, una sbandata apparentemente anche poco istruita “I polsi hanno quella sottigliezza della bambina che è stata fino all’altro ieri, le caviglie che sbucano dagli scarponcini sono nude e magre in modo commovente”. Nel corso della storia la finta Charlotte si rivelerà un elemento centrale, decisivo, forse il personaggio più riuscito del romanzo. E intorno alla sua identità, dichiarata, negata, inutilmente confessata, si dipanerà un divertente gioco di specchi dai riflessi filosofici. Inverno è un libro di non facile lettura, un condensato di mille storie nelle quali il privato si mescola al pubblico, il presente al passato: la Brexit, il clima, internet, i social, i migranti. Ali Smith scompone e ricompone la struttura del racconto, sovrappone ed estrapola. La sua scrittura segue un tracciato di essenzialità, la giusta scorciatoia per dire tanto con meno parole possibili. La prosa della Smith somiglia a quel gioco dei puntini, unendo i quali si disegna la figura intera. Perdersi nei suoi virtuosismi, in quell’incedere sincopato e sinuoso, nel suo realismo isterico – espressione coniata per un’altra Smith (Zadie), è la vera sfida per i lettori. Inverno è dissacrante, tenero e assurdo, una grande prova d’autore. Il romanzo postmoderno è ancora vivo e si muove nella direzione che ci indica Ali Smith.

Angelo Cennamo                                      

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