COME UNA BESTIA FEROCE – Edward Bunker

 

 

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Diciotto anni in un penitenziario ti segnano, e qualche volta ti insegnano, a scrivere, come nel caso di Edward Bunker. Bunker non ha la biografia di uno scrittore qualunque; non ci sono lauree o corsi di composizione creativa nel suo curriculum. Nasce nel 1933 a Hollywood da genitori che lavorano nel mondo del cinema, ma fin dalla prima adolescenza la sua vita è un continuo girovagare tra riformatori e case famiglia.

“Come una bestia feroce” viene pubblicato la prima volta nel 1973; dal romanzo è stato tratto un bellissimo film con Dustin Hoffman “Vigilato speciale”. Il grande romanzo dei bassifondi di Los Angeles, lo definisce James Ellroy nella sua accorata prefazione. Ellroy ha un pedigree molto simile a quello di Bunker, e come autore si è formato proprio sui noir del suo “padrino” californiano, ereditandone lo stile e il linguaggio crudo. Ma veniamo ai fatti. Max Dembo esce dalla prigione di San Quentin in libertà condizionata dopo aver scontato una condanna di otto anni per assegni falsi. Vorrebbe rigare dritto anche se con poca convinzione, e diventare una volta per tutte un uomo onesto. Max ha il fiato sul collo di Rosenthal, il suo sorvegliante. Cerca lavoro, ma chi è disposto a dare un’occupazione a un tipo come lui? Fuori dal carcere ritrova vecchie conoscenze, uomini e donne che si arrangiano con lavoretti poco leciti o con sussidi di disoccupazione. Willy è un suo amico d’infanzia, tossico, anche lui in libertà vigilata. Vive con la moglie Selma e il figlio di lei “era troppo pigro per lavorare e troppo spaventato per rubare”. Di personaggi come Willy il libro ne è pieno; una specie di girone dantesco fatto di gangster, avanzi di galera e sgualdrine. Max capisce che il suo destino di dannato non ammette deroghe. Con altri due amici mette su una banda per organizzare una rapina in banca. La seconda parte del romanzo è una fuga rocambolesca con Allison, la giovane amante che si lascia sedurre dal male – Allison è tra i personaggi più interessanti della storia –  e una lunga scia di sangue che cancella ogni proposito di futuro. Ci sarà mai redenzione per Max Dembo? Ritmo, passione, crudeltà: “La più bella crime story mai scritta” scrive Quentin Tarantino sulla quarta di copertina. 

Angelo Cennamo
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