UCCIDI QUEI MOSTRI – Jeff Jackson

Jeff Jackson è un autore piuttosto eclettico: drammaturgo, musicista, romanziere. Nel 2013, il suo romanzo d’esordio “Mira corpora” è finalista del Los Angeles Times Book Prize. “Uccidi quei mostri” esce negli Stati Uniti nel 2018, qui in Italia oggi, 8 ottobre 2020, con la Casa Editrice Milanese (SEM) e la traduzione dell’ottimo Seba Pezzani. È un thriller rock, distopico, con venature horror. Il romanzo rock, soprattutto in America, ha un’ampia tradizione che va da Don DeLillo a Rick Moody. Con “Il tempo è un bastardo”, Jennifer Egan ci ha vinto perfino un Pulitzer. In Italia non mancano esempi di questo genere di narrativa: “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”, opera cult di Enrico Brizzi, o il più sofisticato “Rosso Floyd” di Michele Mari sono stati libri di successo. Jackson però sembra andare oltre gli autori e i romanzi citati, alle suggestioni musicali vuole aggiungerne delle altre, di tipo visivo: si chiama ergodica la letteratura che scompagina i formati del libro, alterandone il sistema di lettura: ricordate “Casa di foglie” di Mark Z. Danielewski? “Uccidi quei mostri” si legge come un disco di vinile: ha un lato A e un lato B; per leggere il lato B dovete capovolgere il libro. La trama è piuttosto semplice: negli Stati Uniti si è diffusa una misteriosa epidemia che spinge a sparare a delle rock band durante i loro concerti. La protagonista del romanzo, che nella versione originale si intitola “Destroy all monsters”, come una leggendaria band di Detroit, è la giovane fidanzata di un aspirante rockstar: Xenie. Jackson tiene i lettori sulla corda, è bravo a sparigliare le carte mescolando temi e registri narrativi. La scena del delitto è l’America; la vittima, evidentemente, la cattiva musica che imperversa nel paese dopo generazioni di grandi performers. Il thriller devia nell’horror, l’horror in un poetico e coraggioso postmodernismo. Non c’è tempo di pensare, di rallentare, la storia scorre sincopata come uno spartito dei Clash. Tu chiamale se vuoi, vibrazioni.  

Angelo Cennamo

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