
In un racconto di “Se scorre il sangue”, l’antologia uscita nel 2020 e che precede questo romanzo, il piccolo Craig riceve sms dall’aldilà sul suo iPhone. Di soppiatto ne aveva infilato un altro nella bara di un vecchio amico, nella speranza che le loro conversazioni potessero non finire mai. In tutti i libri di Stephen King la vita e la morte si sfiorano, talvolta si parlano, cancellando ogni barriera del tempo e dello spazio. “Questa è una storia dell’orrore” non fa che ripetere il giovane protagonista di “Later” – che belli i libri che conservano il titolo originario – giocando quasi con la falsa etichetta che chi non legge King pretende di incollare alla schiena di King. “I morti perdono ogni interesse per le vicende dei vivi” leggiamo a pagina 210. Sono frasi come questa, apparentemente insignificanti – “Datemi una frase vera” diceva Gordon Lish – che fanno di un romanzo normale un romanzo speciale, un romanzo di King. “Later” vuol dire più tardi, dopo. C’è sempre un dopo. Nella storia di Jamie Conklin – protagonista e voce del racconto – Later diventa anche un intercalare narrativo “Su questo tornerò più avanti”. Jamie ha una madre, Tia Concklin, agente letterario sull’orlo della bancarotta, ma non ha mai conosciuto suo padre. I due abitano in un lussuoso appartamento affacciato su Park Avenue – romanzo newyorkese, solo per questo varrebbe almeno la sufficienza. Tia ha una compagna, Liz Dutton, un’affascinante poliziotta corrotta e forse mezza matta. Quello però che non vi ho ancora detto è che Jamie ha un dono soprannaturale. Un dono che la madre gli impone di tenere segreto perché nessuno capirebbe, e che nel corso della storia verrà usato più o meno consapevolmente per sbrogliare delle matasse molto complicate. “Later” si potrebbe definire un romanzo breve – 304 pagine per gli standard di King sono quasi un racconto lungo – sull’eterno conflitto tra il bene e il male. È una storia molto kinghiana perché ha dentro di sé tutti o più o meno tutti gli ingredienti della narrativa del Re: l’infanzia, il confronto giovane/vecchio, la perdita dell’innocenza, il prodigio. È un libro scritto con leggerezza da un grande autore, tradotto in italiano da uno dei maggiori esperti di letteratura americana, Luca Briasco. È soprattutto un libro che ci regala stupore dalla prima all’ultima pagina. Tenero, divertente, horror quanto basta.
Angelo Cennamo