INFINITE JEST COMPIE 25 ANNI

Lo scherzo infinito di David Foster Wallace compie 25 anni. Quando uscì negli Usa, il 20 luglio del 1996, Wallace aveva già pubblicato due libri importanti: nel 1987 “La scopa del sistema”, la rielaborazione in forma di romanzo della tesi di laurea in filosofia, nel 1989 “La ragazza dai capelli strani”, la raccolta di racconti che lo aveva consacrato tra gli astri nascenti della nuova letteratura americana. 

Pietra miliare del realismo isterico o, se preferite, del massimalismo argomentativo, “Infinite jest” non è solo uno dei romanzi più significativi del postmodernismo americano, ma un affresco a volte esilarante a volte feroce della società dell’intrattenimento e di un’umanità votata a qualunque forma di dipendenza. Un libro impegnativo – non alla portata di tutti, più citato che letto – che richiede uno sforzo di concentrazione maggiore rispetto alla media sia per i contenuti che per la mole – nella versione italiana pubblicata da Einaudi 1280 pagine con circa 400 note a margine, parte integrante del testo – ma dopo averlo affrontato in ogni sua piega, dopo averlo amato e odiato, dopo essere stati tentati di abbandonarlo magari a pagina 30, vi ritroverete lettori migliori e orfani di una letteratura che non ha eredi. 

Angelo Cennamo 

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