BOBI – Roberto Calasso

“Faremo solo i libri che ci piacciono molto”.
La vita di ognuno è fatta di incontri, incontri avvenuti, più spesso mancati. Quello avvenuto nella Roma del boom economico tra Roberto Calasso e Roberto Bazlen ha cambiato la vita di entrambi e il volto dell’editoria italiana. Roberto Bazlen, per tutti “Bobi”, nacque a Trieste nel 1902 e morì a Milano nel 1965. Fu amico di Debenedetti, Solmi, Moravia. Amò la narrativa di Kafka e quella di Svevo, “il più moderno degli scrittori italiani”. In vita non pubblicò nulla; nel suo necrologio, Eugenio Montale lo definì “semplicemente un uomo a cui piaceva vivere negli interstizi della cultura e della storia”. Il nome di Bazlen è legato soprattutto alla nascita della casa editrice Adelphi. Questo libricino di appena 86 pagine, che ho divorato in una notte di fine luglio, vuole essere una testimonianza e un tributo all’amico, all’intellettuale, al co-fondatore. Calasso muore lo stesso giorno in cui l’Adelphi, la sua Adelphi, lo manda in libreria. Appunti, ricordi, segreti, suggerimenti – “Se vuoi leggere il più inquietante demoniaco libro di tutta la letteratura universale, fatti venire Die Blendung [Autodafè] di Elias Canetti”- di un uomo che in punta di piedi, tra stenti e illusioni, ha attraversato la parte migliore del Novecento, e costruito con un manipolo di sognatori come lui un pezzo pregiato della nostra editoria.

Angelo Cennamo

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