
Nessuna recensione per l’Ulisse di Joyce. Sarebbe sciocco e presuntuoso aggiungere altre parole alle mille già dette su un’opera che sfugge a qualunque canone. Penso sempre a quella breve lectio di Carmelo Bene, per me il migliore esegeta di Joyce. Ascoltare Carmelo Bene è (quasi) come leggere il libro.
L’Ulisse è un romanzo? È una lunghissima poesia? È qualcos’altro? Non lo so. Quello che so è che queste 867 pagine – nella edizione Feltrinelli a cura di Alessandro Ceni – mi hanno divertito, ma anche annoiato, stancato, stupito, istruito. Ecco: mi hanno istruito. Dopo aver letto l’Ulisse penso o mi illudo di essere un lettore migliore. Perdetevi nell’Ulisse, senza domande né timore. Non capirete tutto, ma capirete abbastanza, di voi, di Joyce, della letteratura.
Angelo Cennamo