LA SCRITTRICE DAL PENSIERO MAGICO

Joan Didion ci ha lasciato ieri all’età di 87 anni, pare per una complicazione del morbo di Parkinson. La Didion era nata a Sacramento nel 1934 e si era fatta le ossa nella redazione di Vogue prima di diventare una figura di spicco del cosiddetto “New Journalism” (l’espressione fu coniata da Tom Wolfe), ovvero quel genere di scrittura affermatasi dai primi anni Sessanta che mescola la narrativa con la non fiction. La ricordiamo per i suoi numerosi articoli, reportage, collaborazioni con alcune delle più importanti testate americane (New York Times, Life, Esquire), sceneggiature di film di successo come “Qualcosa di personale”, “È nata una stella”, per libri indimenticabili – in Italia editi da Il Saggiatore e Edizioni E/O – due su tutti: “L’anno del pensiero magico”, che nel 2005 si aggiudicò il National Book Award, e “Blue Nights”. Con la sua scrittura piana, senza orpelli, con classe, coraggio e autenticità, la Didion ha raccontato le trame oscure della politica americana, il costume, drammi personali come la malattia della figlia e la morte del marito, John Gregory Dunne, col quale ha condiviso anche diversi progetti professionali.

“La vita cambia in fretta. La vita cambia in un istante. Ti siedi a tavola e la tua vita non è più la stessa”. Buon viaggio, Joan.

Angelo Cennamo

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