IL FRANCESE – Massimo Carlotto

Il debutto di Massimo Carlotto con Mondadori ha il significato di un approdo odisseico: il Giallo Mondadori è il poliziesco italiano per antonomasia, quale altra destinazione editoriale sarebbe stata più naturale e confacente a uno dei maestri riconosciuti del genere noir? Con “Il Francese” Carlotto si addentra in un mondo che ha già esplorato in altri libri – mi vengono in mente titoli recenti come “Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane” e “La signora del martedì” – ma qui la storia cambia. Cambiano soprattutto il punto di osservazione e lo spettro della trama, tutto sommato breve (poco più di duecento pagine) ma densa di corollari e di sfumature che del romanzo ne fanno quasi un trattato di sociologia. 

Toni Zanchetta, detto “Il Francese”, non è un magnaccia qualsiasi, un pappone come un altro. No, lui è un “macrò”, e le sue dipendenti, che non meritano l’appellativo di puttane e nemmeno di escort, le chiama “mademoiselles”. Nella “maison” – i francesismi si sprecano – ne ha dodici, una diversa dall’altra: per età, ruolo, storia, prezzo. Un ampio campionario per accontentare tutti i gusti, dalla studentessa universitaria alla milf borghese con un marito assente, dall’anoressica, buona per i palati fini dei più perversi, alla casalinga annoiata in cerca di denaro facile. Toni ci sa fare, le donne le arruola con mestiere, e loro si lasciano convincere “nel tempo di uno Spritz”. Non è esoso come gli altri protettori, si accontenta della metà, ma guai a chi sgarra. 

Serena Perin, detta Claire, uno dei pezzi pregiati della “maison” di Toni, scompare dai radar. Dov’è finita? La vicenda parte da qui. Su Toni si accendono le luci della Procura, difficile non pensare a lui. Il caso viene affidato al commissario Franca Ardizzone, un osso duro, la migliore attrice non protagonista del libro. La storia decolla nei chiaroscuri della provincia veneta, il territorio di Carlotto, il suo habitat narrativo, il Nordest dell’Alligatore e di tanti altri – Carlotto è tra i pochi giallisti che non si lascia imbrigliare dal successo facile della serialità, e il coraggio di divagare in nuovi spazi lo sta premiando. Le indagini sono serrate: quelle della polizia, certo, ma anche l’indagine condotta dall’indagato, con altri metodi, più cruenti, sicuramente illegali. Toni ora rischia di perdere tutto, non solo la libertà. 

“Il Francese” è un romanzo sul vizio e la dipendenza. Il Nordest di Carlotto è un girone dantesco popolato da disperati e disperate, uomini e donne inariditi dalla lussuria, strangolati da una povertà improvvisa, strisciante, piombata su aziende e famiglie senza preavviso. 

Uno dei temi del romanzo è la curiosità morbosa per il crimine e la sua narrazione, televisiva e sui social, che può condizionare perfino l’operato della polizia e influenzare le giurie popolari. Nessuna salvezza, nessuna redenzione. Ce la farà Toni a sopravvivere? 

Angelo Cennamo

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