
“Oh, allora tutta Troia mi sembrò sprofondare tra le fiamme…”.
Si apre con una citazione dell’Eneide di Virgilio “Città in fiamme”, l’ultimo romanzo di Don Winslow, il primo di una nuova trilogia – “Città di sogni” e “Città in cenere” saranno le prossime due uscite – ispirata all’epica della letteratura greca e latina: Iliade, Eneide, Odissea. Trilogia già tutta scritta perché Winslow ha annunciato che lascerà la letteratura per dedicarsi a un nuovo progetto, non meno ambizioso della narrativa: impedire a Donald Trump di ritornare alla Casa Bianca.
Il romanzo è ambientato a Providence, nel Rhode Island, il più piccolo degli Stati Uniti, un fazzoletto di terra affacciato sull’Atlantico, tra il Connecticut e il Massachusetts, a pochi passi dal villaggio dove Winslow è cresciuto. Providence è abitata perlopiù da irlandesi e italiani, ci sono arrivati tra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo; di fatto l’hanno colonizzata con i loro usi, tanti figli, il malaffare, la religione cattolica “I vecchi yankee odiavano gli snelli irlandesi e gli italiani unti…venuti a rovinare la loro bella città protestante con candele e santi cattolici…”. Nella fiction gli irlandesi sono i Murphy e i Ryan; gli italiani i Moretti, Sal Antonucci e soprattutto Pasco Ferri, il vertice di una piramide criminale che per via di una donna (Pam) si consumerà in una guerra feroce, sanguinosa, imprevedibile, e in una spirale di vendette, accordi traditi, alleanze precarie minate dal sospetto e dal tentativo di cambiare assetti, emanciparsi da ruoli marginali. I protagonisti sono numerosi ma è Danny Ryan che Winslow pone all’attenzione dei suoi lettori. Danny è la pecora nera della famiglia; marinaio, esattore per i clan, rapinatore di camion, è arrivato a sposare Terri, la figlia del boss John Muprhy ma deve accontentarsi delle briciole. Il canovaccio è collaudato, “Città in fiamme” è un crime in piena regola: i dialoghi sono perfetti come gli stacchi tra una scena e l’altra e i profili di ognuno dei personaggi. La storia di Madeleine è un romanzo dentro il romanzo: se Pam somiglia a Elena di Troia, la madre di Danny è una specie di Filumena Marturano che osserva e vigila sulla vita di Danny da lontano.
Il molo di “Frankie Machine”, il mood irlandese di “Corruzione”, le spiagge de “La pattuglia dell’alba”, i clan della trilogia del “Cartello”: non farò classifiche ma in questo libro c’è il meglio di Don Winslow…I won’t rank but the best of Don Winslow is in these pages.
Angelo Cennamo