FAIRY TALE – Stephen King

“Sono sicuro di riuscire a raccontare questa storia. Sono altrettanto sicuro che nessuno ci crederà”.

A raccontarla, la storia, è Charlie Reade, un diciassettenne come tanti di una cittadina dell’Illinois. Be’, a dire il vero, come tanti proprio no: sua madre è morta in un incidente quando lui aveva otto anni, suo padre è un alcolizzato apparentenente senza speranze. Come potete immaginare, Charlie è cresciuto praticamente da solo, e, per quanto non abbia mai professato nessuna fede, un giorno pur di salvare il padre dalla sua orribile dipendenza, decide di mettersi a pregare. Charlie stipula un patto con quel Dio sconosciuto con cui prima di allora non aveva mai avuto a che fare “Tu liberi mio padre dall’alcol, io farò qualcosa per sdebitarmi”.

È questo l’antefatto di “Fairy Tale”, il nuovo romanzo di Stephen King, edito da Sperling & Kupfer con la traduzione di Luca Briasco. 

Passando vicino a una vecchia casa, “La casa di Psycho” – in città la chiamano così per via di una strana leggenda legata a quel posto e a chi lo abita – Charlie ha l’opportunità di adempiere al suo contratto. Per una banale coincidenza, Charlie fa la conoscenza del sig. Bowditch e del suo vecchio cane Radar. Fate attenzione a questi due personaggi, soprattutto al vecchio Bowditch (quanti anni avrà?), perché saranno loro a far cambiare direzione al romanzo e ad introdurre Charlie in un altro mondo, il cui accesso è nascosto nel capanno dietro la casa. 

Ricordate il Jake Epping di “22.11.63” che dalla dispensa di un ristorante si ritrova magicamente al 9 settembre del 1958? Bene, qui accade qualcosa di simile, ma il viaggio che sta per intraprendere Charlie non ha niente a che vedere con l’assassinio di JFK e con lo scorrere del tempo reale. La nuova storia di King aggiunge altra materia al Fantasy per trasformarsi in una vera e propria fiaba, moderna ma con mille richiami alla tradizione del genere. 

Dicevo del sig. Bowditch e del cane Radar. Il primo, suo malgrado, sarà costretto a rivelare al giovane soccorritore i segreti del capanno; il secondo, nel corso del racconto, acquista un ruolo da protagonista assoluto (lo ricorderemo tra i migliori cani della letteratura di tutti i tempi). Tutto il resto è indicibile, lo scoprirete da soli avventurandovi nelle circa settecento pagine del libro: bellissimo, mai noioso nonostante la mole, commovente. 

Un’ultima annotazione sull’autore: vicino alla soglia degli ottant’anni e con oltre cinquanta opere sul groppone, King non smette di stupire i suoi lettori e di regalare loro storie magnifiche in cui perdersi. Con “Fairy Tale” King fa incontrare Walt Disney con il Robert Zemeckis di “Ritorno al futuro” in un mix esplosivo di verità e finzione, ferocia e buoni sentimenti, gioventù e vecchiaia, rispetto e sacrificio. Leggete. Sognate. 

Angelo Cennamo

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