LA SHORTLIST DEL 2022 DI TELEGRAPH AVENUE

Matthew Baker, giovane scrittore del Michigan, look da ragazzo punk: volto emaciato, felpe e giacche di pelle fuori misura, è autore di numerosi racconti apparsi su riviste come The New York Times Magazine e The Paris Review. Variety lo ha indicato tra “i dieci più interessanti narratori da seguire”. “Perché l’America” (“Why visit America” Sellerio – traduzione di Veronica Raimo e Marco Rossari) è una raccolta di shortstories – tredici, una per ogni striscia della bandiera americana – originali, innovative per forma e contenuto, richiestissime anche dalle case cinematografiche, che ci mostrano un’America del futuro prossimo distopica, o utopica se preferite. Un libro che “alza l’asticella”, insomma, prezioso, rassicurante per nostalgici come il sottoscritto di David Foster Wallace.

“Ferrovie del Messico” (Laurana) è un vero prodigio, non saprei definirlo in altro modo. Il romanzo, lunghissimo ma scorrevole, è circolato tra i lettori con un passaparola quasi carbonaro, tanto che tuttora è difficile trovarlo in libreria, vi conviene prenderlo direttamente online. Lo ha pubblicato Gian Marco Griffi, scrittore quarantenne cresciuto nel Monferrato – della scuderia di Giulio Mozzi – ma sembra scritto da Roberto Bolaño a sei mani con Thomas Pynchon e Vinicio Capossela. Tra le cose migliori uscite in italia negli ultimi anni. 

Di Hernan Diaz, autore argentino di Buenos Aires naturalizzato americano, avevamo già letto e apprezzato “Il falco”, romanzo epico che ha reiventato il genere western e che nel 2018 ha sfiorato il Pulitzer. Con “Trust” (Feltrinelli – traduzione di Ada Arduini) Diaz ci conduce nel mondo di Wall Street per raccontarci una storia oscura e di non facilissima lettura, con quattro versioni diverse. Interessante la trama, stupefacente la struttura.  

La discussa biografia di Philip Roth (Einaudi – traduzione di Norman Gobetti) è un’opera monumentale sotto ogni aspetto, imperdibile per tutti i lettori (quelli più rodati) del genio di Newark. Precisa, dettagliata, scritta (come un romanzo) da Blake Bailey (già autore delle biografie di Richard Yates e John Cheever) ma con il cuore e lo stile del protagonista. Siamo sicuri che non ci sia anche il suo zampino? “Non voglio che mi riabiliti. Solo che mi rendi più interessante”.

Tiffany McDaniel proviene da una terra feconda dal punto di vista letterario: il Midwest americano. Se non lo avete ancora letto, vi suggerisco di recuperare il bellissimo “L’estate che sciolse ogni cosa”, romanzo di formazione con una forte impronta gotica. “L’eclisse di Laken Cottle” (Blu Atlantide – traduzione di Clara Nubile) è una fiaba dark sul senso del divenire e sul destino che ci attende; un’altra bella prova di questa giovane romanziera dal talento cristallino. Opera dai contorni mistici, a metà tra il realismo magico di Borges, il postmodernismo di DeLillo, il lirismo di Cormac McCarthy.  

Sono questi i libri selezionati per la shortlist 2022 di Telegraph Avenue. Uno dei cinque, il 15 dicembre, sarà scelto come libro dell’anno. 

Angelo Cennamo

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