Lonesome Dove di Larry McMurtry e Meridiano di sangue di Cormac McCarthy si contendono idealmente il titolo di più bel romanzo western di sempre. Entrambi furono pubblicati nel 1985, entrambi raccontano un pezzo di storia del Texas del XIX secolo sia pure con registri e stili diversi, più tradizionale il libro di McMurtry, lirico-filosofico quello di McCarthy. Un pezzo di Texas lo racconta anche Paradise Sky di Joe Lansdale, autore che al genere western ha dato un contributo importante. In questo filone (impegnativo, visti i precedenti) si colloca Diezmo di Rick Bass, autore texano di Fort Worth con un passato da geologo petrolifero. Per Diezmo si intende la decimazione che i messicani facevano dei prigionieri texani estratti a sorte. Il momento culminante e tragico della Spedizione Mier, avvenuta nel 1842. Sei anni prima, texani e messicani (in quegli anni il Texas faceva parte del Messico) si erano scontrati ad Alamo. Una sonora sconfitta per i primi, che appena un mese dopo, in un’altra storica battaglia (di San Jacinto), si rifecero sancendo la definitiva indipendenza. A distanza di molti anni, Bass fa raccontare quell’esperienza a uno dei protagonisti, il giovane James Alexander. Lui e il suo amico Jemes Sheperd non avevano fatto in tempo a combattere ad Alamo e neppure a San Jacinto ma ora potevano rifarsi rispondendo a una nuova chiamata alle armi voluta dal presidente Sam Houston: mettere su una milizia di cinquecento uomini e dirigersi verso il Rio Grande per vendicare un precedente attacco messicano. L’operazione (Spedizione Mier) si conclude con la sconfitta e la cattura dei soldati texani, tra i quali Alexander e Sheperd, che si ritrovano sbattuti in una cella, sottoposti a terribili torture e passati attraverso il Diezmo. Tra verità e finzione, pubblico e privato, soprattutto nella seconda parte il romanzo è una sequenza di scene brutali ed emozionanti… “Il Texas è nato nel sangue”. In linea con l’epica del confine di altri maestri, Bass mescola bene ogni ingrediente per confezionare una straordinaria storia di amicizia e di sopravvivenza in uno dei territori da sempre più suggestivi della letteratura americana. Ci sono voluti vent’anni per leggerla in italiano. La traduzione è di Francesca Cosi e Alessandra Repossi.
Angelo Cennamo