LA RAGAZZA SBAGLIATA – Giampaolo Simi

 

 

La ragazza sbagliata - Simi

 

 

Italia, paese di santi, di poeti e di giallisti. Bravi, soprattutto quelli editi da Sellerio: Camilleri, Robecchi, Manzini, Malvaldi, Recami. Migliaia di copie vendute in Italia e all’estero, riconoscimenti da parte della critica e fiction televisive a gogò. Per Sellerio scrive anche Giampaolo Simi, viareggino, vincitore nel 2015 del prestigioso premio Scerbanenco con Cosa resta di noi. Nel 2017 Simi  torna in libreria con un romanzo mozzafiato che varca i confini del noir per raccontare molto di più di un omicidio. Il giallo italiano si distingue per questo: le indagini sui delitti diventano spesso un pretesto per allargare lo sguardo all’intera nazione. C’è più Italia nei gialli che nella cosiddetta letteratura generalista, molte volte ripiegata su drammi esistenziali o crisi di coppia. La ragazza sbagliata non fa eccezione.

Simi ci porta nella sua Versilia, tra i Comuni di Marina di Pietrasanta e di Lido di Camaiore. È il mese di luglio del 1993. Una diciottenne, Irene Calamai, scompare per alcuni giorni dopo essere stata a una festa. Il corpo senza vita lo ritrovano in un dirupo, vicino a una miniera abbandonata. Del delitto viene accusata e condannata, in secondo grado, un’amica di Irene, Nora Beckford, ragazza difficile, già segnalata per detenzione di sostanze stupefacenti e figlia di un noto scultore inglese. Secondo i giudici il movente dell’omicidio è la gelosia che Nora provava per il fidanzato, Corrado Beltrami, rampollo di una ricca famiglia toscana e, a quanto pare, amante segreto di Irene. A seguire da vicino l’intera vicenda giudiziaria è un giovane cronista locale, Dario Corbo, oggi trapiantato a Roma per ragioni di lavoro, sposato e con un figlio di quindici anni che sogna di fare il calciatore. A distanza di ventitrè anni da quel delitto, e dopo la chiusura improvvisa del suo giornale, una rivista di cronaca nera nella quale aveva riposto grandi aspettative, Dario ha ora l’opportunità di riprendersi da un periodo complicato nel quale tutta la sua vita, quella di professionista, di marito e di padre, sembra andare a rotoli

“La cosa peggiore non è stata neanche ritrovarmi senza lavoro. La cosa peggiore è stata convincermi che era successo”.

A Dario viene chiesto di scrivere un libro sul caso di Nora Beckford, un’autofiction che ribalti una verità oramai assodata, riconosciuta, e confermata dai quindici anni di galera già scontati dalla ex compagna e rivale di Irene. Un libro intervista sollecitato da un personaggio insospettabile, un’altra vecchia conoscenza di Nora, Lavinia Monforti, oggi sostituto procuratore al tribunale di Firenze. Lavinia è una donna energica, rockettara, che pratica sport estremi, sorella di un ex paracadutista della Folgore allucinato dalle missioni in guerra e vittima di una brutta storia legata allo scandalo dell’uranio impoverito. Il libro sarà utile ad entrambi, spiega Lavinia al recalcitrante Dario, sempre in prima linea tra i colpevolisti quando scriveva le cronache giudiziarie di quel delitto. La proposta è allettante: settantamila euro per non più di cento cartelle dal taglio un pò romanzato. Dario, che è alla canna del gas, senza lavoro, senza casa e con una moglie dall’avvocato per chiedere la separazione, non ha molta scelta. Il ritorno di Nora a Marina di Pietrasanta per l’allestimento di una retrospettiva sul padre diventa allora per il giornalista disoccupato l’occasione migliore per avvicinare la sua preda e mettersi finalmente all’opera. Dario scava nell’armadio dei ricordi, tira fuori dagli archivi il materiale che aveva raccolto per scrivere i vecchi articoli, e si ritrasferisce in Versilia. Il suo è un viaggio nel passato, di immagini già vissute e di incontri non previsti, come quello con Mariachiara, l’ex fidanzata che lo ospita per qualche giorno nel suo albergo. L’incontro con Nora è a dir poco rocambolesco, a momenti Dario la investe con l’auto in una strada buia. Superata una certa diffidenza iniziale, tra i due si stabilisce un feeling costruttivo, un clima di reciproco rispetto. Dario, a poco a poco, si convince dell’innocenza di Nora che di quei giorni non ricorda nulla, ma le tracce della sua nuova indagine lo conducono in luoghi e contesti inimmaginabili ventitrè anni prima. È qui che Simi allarga lo sguardo della narrazione evocando fatti e personaggi collegati alle stragi mafiose dei primi anni Novanta, trasformando il suo libro in un romanzo storico, nel quale non mancano riferimenti a Falcone, Borsellino, Matteo Messina Denaro e perfino a De André e Ivano Fossati.

La ragazza sbagliata è un romanzo dall’impianto narrativo solido, dal ritmo sostenuto, carico di suspense, scritto con la giusta leggerezza e con un finale sorprendente. Simi è bravo a dare vita e a far dialogare personaggi veri, autentici, mai banali, come Giulia, la moglie bizzosa e delusa di Dario, a dipanare una trama che rimane incerta e misteriosa fino alle ultime pagine, e a ricostruire un pezzo di storia recente nella quale, devo confessarvi, mi sono ritrovato a mio agio: Dario Corbo ha la mia stessa età, e nei giorni in cui veniva assassinata Irene, tra una canzone di De André e un’altra di Fossati, io mi stavo laureando in giurisprudenza. Erano i favolosi anni Novanta.

Angelo Cennamo

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4 risposte a "LA RAGAZZA SBAGLIATA – Giampaolo Simi"

  1. Avatar di Elisa Toscano Elisa Toscano ha detto:

    Signor Simi, sono una semplice lettrice. Il mio commentoè frutto solo del mio gusto personale. Ho trovato il libro gradevole come tanti altri. Il riferimento a Deneault s riferisce proprio a questo.
    Mi creda. Con stima.Elisa Toscano

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