MORTE E VITA DI BOBBY Z – Don Winslow

Nel 1997 Don Winslow non ha ancora pubblicato la parte migliore della sua bibliografia: la serie del narcotraffico con Art Keller protagonista (“Il potere del cane” – “Il cartello” – “Il confine”), il dittico sul surf con Boone Daniels (“La pattuglia dell’alba” – “L’ora dei gentiluomini”), la miniserie di Frank Decker, opere singole come “L’inverno di Frankie Machine” e “Corruzione”. 

Eppure di tutti questi libri “Morte e vita di Bobby Z” – tornato in libreria nel 2021 con HarperCollins – ne contiene le prime tracce, le avvisaglie, i prodromi: insomma Don Winslow sta per diventare Don Winslow. 

Tim Kearney rischia una condanna a vita. La DEA gli propone un accordo: fingere di essere il leggendario Bobby Z per arrivare allo scambio con un agente che un noto criminale tiene prigioniero. Tim ha un passato da marine di tutto rispetto, o quasi, ma da delinquente di cazzate ne ha fatte tante, anzi troppe. Diciamolo pure: Tim è un coglione e lui sa di esserlo. Ora però la sua vita è giunta a un bivio. È un bivio pericoloso, certo, ma adesso Tim ha un’alternativa “Posso tornare in galera e finire sicuramente ammazzato, o impersonare Bobby e finire probabilmente ammazzato. Scelgo la numero due, decide”.

Tutto quello che accadrà da qui alla fine del romanzo “è” il romanzo. Tim in poco tempo dovrà calarsi nel personaggio, sondare e smascherare doppiogiochisti, farà sesso con una donna che dalle sue parti, nel carcere di San Quentin, se la sarebbe sognata o al massimo l’avrebbe vista in una foto su un armadietto, diventerà il padre di un bambino coraggioso con il quale, come il Benigni de “La vita è bella”, fingerà di giocare alla guerra. Si corre, si spara, si ride. Don Winslow è il re del crime.

Angelo Cennamo

Standard

Una risposta a "MORTE E VITA DI BOBBY Z – Don Winslow"

Scrivi una risposta a Downtobaker Cancella risposta