TRE CIOTOLE – Michela Murgia

Dodici racconti dettati dall’urgenza di condividere un’idea di cambiamento nell’intimità di chi li scrive, poi del mondo esterno. È difficile separare l’attuale condizione di Michela Murgia dalla percezione dei testi che compongono Tre ciotole, alcuni più riusciti altri meno. Un libro dalla forte impronta autobiografica, un libro sul corpo, scritto col corpo.
“Una sera ti metti a tavola e la vita che conoscevi è finita.”
Il richiamo a L’anno del pensiero magico di Joan Didion è fortissimo.
Qui però la rappresentazione del dolore non è fine a se stessa (non è solo un mostrarsi, consegnarsi al lettore in una imprevedibile nudità) serve a veicolare il Murgia pensiero. Sotto traccia, Tre ciotole è un libro politico. Eccolo il limite di Michela Murgia, il limite di queste storie, scritte sì magnificamente, ma per indicare una rotta e non per lasciarci annegare.

Angelo Cennamo

Standard

Lascia un commento