PERSECUZIONE – Alessandro Piperno

PERSECUZIONE

In quel villone sulla Cassia vive un ricco e affascinante luminare dell’oncologia pediatrica, stimato professore universitario, padre di due ragazzini complicati e marito esemplare di Rachel. Leo Pontecorvo ha il volto della buona borghesia romana, ebrea e di sinistra, con qualche peccatuccio giudiziario legato a una brutta storia di mazzette e a una frode fiscale. Nulla di grave, nulla di serio, soprattutto nulla di  paragonabile alla bomba atomica dalle sembianze umane che di lì a poco sta per deflagrare nella sua vita perfetta di uomo e di professionista affermatissimo a soli 48 anni. Del resto, come può immaginare il celebre cattedratico, il genio precoce della medicina infantile, che quell’invidiabile bolla di benessere e di imperituro ottimismo anche di fronte all’accusa di usura mossagli da un ex allievo, quella bolla gigantesca di serenità e di prosperità dentro la quale lui insegna, ama la propria moglie o semplicemente deambula, possa improvvisamente essere dissolta da un esserino fragile, silenzioso e invisibile come Camilla, la infida “troietta” dodicenne, travestita da innocua e perbene fidanzatina di suo figlio Samuel? Tutto era nato da quella (pessima) idea di portare Camilla in Svizzera per le vacanze di Natale. I suoi genitori avevano dato il loro assenso, e anche Leo aveva dato il suo “Pur sapendo che questo avrebbe prodotto un vulnus nella sua vita coniugale”. Un giorno il professore soccorre la ragazzina durante un attacco d’asma. Quel gesto, per un medico come lui del tutto ordinario e abituale, deve aver suggestionato la ragazzina al punto da spingerla a scrivere una lettera di ringraziamento e lasciarla… sul tavolo della cucina? All’ingresso? Sul letto matrimoniale dei signori Pontecorvo? No, la nasconde nel luogo più intimo e riservato di quel cottage vacanziero: il cassetto dove Leo, il dottor Pontecorvo, l’insigne scienziato, tiene le sue mutande. Le lettere diventano due, poi tre, poi quattro, e quel genio del professore, abilissimo chirurgo ma uomo poco pratico e concreto, incapace di fare la fila in banca anche per pagare la bolletta della luce, decide di rispondere di volta in volta a quell’assurdo e inspiegabile delirio grafico, forse per tenere  a bada “ la troietta” o semplicemente perché è un coglionazzo. E così, una sera d’estate, mentre gli altri ricchi residenti dell’Olgiata stanno per andare a cena in qualche ristorantino alla moda, freschi di mare e abbronzatissimi, la famiglia Pontecorvo si ritrova in cucina con la tv accesa sul telegiornale che ha appena sganciato la bomba atomica: Leo Pontecorvo è il molestatore sessuale di Camilla, la giovanissima fidanzatina di suo figlio. Boom! Silenzio, sgomento, incredulità, stordimento, nella mente di Leo si affollano mille sensazioni che diventano una sola: panico. Cosa dire? Come difendersi da quell’accusa abnorme, diffusa urbi et orbi, ascoltata da mezza Italia e scagliata come un pugno sul suo volto incredulo di uomo perbene, di sani principi, per quanto coglionazzo? Come smuovere quel macigno che gli è caduto addosso così all’improvviso?

Persecuzione racconta la storia di un uomo perbene che rimane vittima del pettegolezzo, della calunnia e dell’odio sociale, condannato, prima ancora che dai giudici, dall’opinione pubblica e dal silenzio dei suoi familiari. Qual è la colpa di Leo Pontecorvo? La sua colpa era quella di essere se stesso, di essere vissuto fin lì come Leo Pontecorvo. Il libro viene pubblicato nel 2010 ma non nella versione integrale di 692 pagine. Per non infliggere ai lettori il tour de force che avevo inflitto a me stesso, spiega Piperno nella prefazione alla recente edizione degli Oscar Mondadori, ho deciso di dividere il romanzo in due parti. La seconda parte Inseperabili sarà pubblicata due anni dopo, nel 2012, e premiata con lo Strega. Persecuzione è un romanzo feroce e ironico scritto da un autore che viene spesso accostato al grande Philip Roth per stile e ispirazione. E non è un caso forse che le vicende di Leo Pontecorvo ricordino quelle del protagonista di uno dei capolavori di Roth, il professor Coleman Silk de La Macchia umana, anche lui come Leo vittima di una calunnia e di un ingiusto processo. Il romanzo di Alessandro Piperno ad ogni modo non pecca di originalità, e riesce a coinvolgere il lettore fin dalle prime battute per la qualità della scrittura, per il sarcasmo e la suspense che arricchiscono e conducono la trama ad un finale farsesco oltre che imprevedibile.

Angelo Cennamo

    

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4 risposte a "PERSECUZIONE – Alessandro Piperno"

  1. ottima recensione, non c’è dubbio. Ciò che mi fa dubitare è il “perbene”. Davvero lo stimato professore è “perbene” se al primo imprevisto ci casca come una pera cotta? Direi piuttosto che se è vero che l’occasione fa l’uomo ladro, un uomo eticamente corretto sa non cadere in tentazione. E allora preferisco alla grande il prof. Humbert Humbert che sposa la madre pur di arrivare alla figlia minorenne Lolita, travolto da una passione incontenibile, della quale è ben conscio.
    Trovo che il professore, rifugiandosi nel suo “mondopiccolo”, in attesa di essere “catturato giudicato punito”, rivela la sua origine di ebreo errante, in fuga da sé stesso, comunque colpevole di qualcosa che non ha commesso.
    Preciso che -non avendo letto il libro- il mio commento riguarda quanto appreso dalla recensione. clara spada

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  2. Atzeni ha detto:

    Condivido quanto commentato da Clara Spa. Anche io mi sono affidato alla sola recensione.
    Il silenzio per evadere da una situazione che non ti appartiene, sosteneva Arturo Schopenauer, e per nasconderti da qualcosa che non hai commesso, può risultare agli occhi degli altri ancor più subdola nel credere ad una verità non confutabile da alcuno se non da te stesso che, “errante” per condizione quasi innaturale, sei fuggito da credendo di proteggerti.

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  3. paola scano ha detto:

    cara Clara e signoe Atzeni, Leo è innocente. Talmente innocente che non riesce a reagire ad una situazione paradossale come quell’accusa infame. E’ angosciante come la gente accolga le accuse della ragazzina piuttosto che quelle di uno stima irreprensibile professionista. Ancor più angosciante e’ l’abbandono della moglie non tanto per l’accusa in se quanto per proteggere la famiglia ( le si da voce nell’ Inseparabili). sono entrambi bellissimi libri.

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    • Paola: sappiamo bene che è stato preda di un gioco innocente in cui è cascato. Come sappiamo che subito si scatena la gogna mediatica: fa notizia. La moglie sa che ha necessità di stare da solo e lo accontenta, oltre che per la famiglia, proprio per lui. E questo sta nel suo carattere integro e nel suo modo di reagire alla ingiusta accusa.

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