L’ORA DEI GENTILUOMINI – Don Winslow

“L’Ora dei Gentiluomini è un’antica istituzione del surf. È il secondo turno della giornata del surfista, e segue a rotazione la Pattuglia dell’Alba, quando i giovani della mattina presto vanno al l-a-v-o-r-o e lasciano la spiaggia ai vecchi veteranos…”.

San Diego, California. Boone Daniels è un ex poliziotto, oggi investigatore privato, privato di tutto: una fidanzata che ha spiccato il volo, qualche dollaro in tasca, un furgone scassato che usa per lavorare, poco altro. Ma se sulla terra ferma può sembrare un everyman pieno di dubbi e di fragilità, sulle onde del Pacifico la musica cambia perché Boone Daniels è una leggenda del surf.

“L’ora dei gentiluomini” – romanzo del 2012 – è il sequel de “La pattuglia dell’alba”, un dittico imperdibile se amate Don Winslow e le sue trame crime, specialmente le più soleggiate e californiane. E poco importa se non conoscete il surf per non averlo mai praticato o non vi siete mai tuffati tra i marosi del Pacifico. Come la storia che lo precede, “L’ora dei gentiluomini” non ha la drammaticità e la durezza dell’altra serie di Winslow, quella sul narcotraffico – “Il potere del cane”, “Il cartello, “Il confine” – qui è il paesaggio a dominare la scena, c’è della poesia oltre la violenza e la schermaglia amorosa, e il surf diventa metafora e strumento per separare il buono dal marcio, l’arroganza e la prevaricazione dal rispetto e la condivisione “L’oceano, secondo Boone, era l’ultima spiaggia della democrazia pura. Tutti potevano condividerlo, indipendentemente da razza, colore, religione, censo.” Un romanzo contro i localismi, dunque, al di là dei casi oscuri sui quali è chiamato ad indagare Boone: l’adulterio di un’affascinante miliardaria e due omicidi apparentemente già risolti. Una storia molto americana che racconta i bassifondi di San Diego, i suoi affari sporchi, ma anche l’amicizia e il senso del rispetto. Boone Daniels è tra i personaggi più riusciti di Don Winslow.  

Angelo Cennamo

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