“L’unica cosa certa è che eravamo tre orfani misantropi che sotto un cielo dove adesso gridavano le procellarie stavano finalmente per mangiare un tortino di formaggio, zenzero, acqua e fuoco.” Le sei del mattino di giovedì 12 marzo del 2020, il giorno del suo cinquantesimo compleanno; nella penombra della casa palermitana, l’incontro con Achab e Bartleby. Venti pagine di magia, il ritorno di Giorgio Vasta nel segno di Melville.
Angelo Cennamo