QUESTO LIBRO TI SALVERÀ LA VITA – A.M. Homes

Amy Michael Homes, o più semplicemente A.M.Homes, è una scrittrice newyorkese originaria di Washington. Scrive, insegna all’università, e gode di buona fama anche tra i suoi colleghi; “A Real Doll”, il racconto che chiude “The Safety Objects” – “La sicurezza degli oggetti” – e che racconta la storia d’amore tra un ragazzino ed una Barbie, divenne materiale didattico nei corsi di scrittura di David Foster Wallace. È l’antefatto che mi ha portato a conoscere la Homes prima come autrice di storie brevi poi come romanziera. “Questo libro ti salverà la vita” è stato pubblicato la prima volta nel 2006. È un romanzo senza una vera trama; immaginate allora un lungo piano sequenza con al centro un uomo d’affari di mezza età, ricco, paranoico, trasferitosi da New York a Los Angeles a seguito del divorzio. Da dietro un vetro della sua villa in collina Richard Novak – è il nome del protagonista – osserva il mondo con distacco. Non esce, non frequenta nessuno oltre la domestica e la nutrizionista, paranoica almeno quanto lui. Richard ha un figlio rimasto con la madre a New York. Di lui sa poco. Sa poco di tutto, e fatica a ricordare il proprio passato. Una notte Richard è colto da un malore improvviso, un dolore forte al petto gli fa credere di avere avuto un infarto. È la prima scena del libro, l’inizio di una infinita girandola di eventi tragicomici – forse troppi – che spingeranno Richard ad uscire dalle sue quattro mura e ad aprirsi ad una seconda vita, piena di imprevisti e di nuove conoscenze: un medico capace ma senza titoli, una casalinga disperata, un venditore di ciambelle appassionato di belle auto, uno scrittore borderline amico di Bob Dylan. Richard sta cambiando pelle, ma continua a trascinarsi il peso di un passato ingombrante e oscuro. Il dolore vero o percepito – leggendo la storia di Richard ho pensato al Malato immaginario di Molière e al Roth de La lezione di anatomia – è plasticamente rappresentato dal cedimento graduale della sua abitazione, davanti alla quale sta per aprirsi una voragine. Il crollo fisico ed emotivo di Richard procede come il logoramento delle fondamenta della sua villa. È una storia folle ma molto umana, densa di argomenti “americani”, dall’immigrazione al salutismo. È anche una storia di padri irresponsabili e di matrimoni falliti. A.H. Homes la arricchisce di umorismo, alla sua maniera. Il ritmo è serrato, il flusso delle disavventure di Richard è inarrestabile, stupefacente, vertiginoso, catartico il finale.

Angelo Cennamo

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