Hap, finito in ospedale per il morso di uno scoiattolo impazzito, si innamora di Brett Sawyer, un’infermiera con due gambe mozzafiato e un passato da dimenticare. Leonard potrebbe essere implicato nell’omicidio di Cazzo-di-Cavallo, il biker con il quale il suo compagno Raul lo ha tradito. A proposito, dov’è finito Leonard Pine? Resta infine da capire la posizione di King Arthur, il re del chili, in una serie di traffici più o meno illeciti. Questo e molto altro in “Bad Chili”, romanzo del 1997 che Einaudi ripropone in questi giorni con una nuova cover, disegnata e colorata come un fumetto. Siamo nel Texas orientale – e dove se no? – nel favoloso mondo di Hap & Leonard, la più stravagante coppia di detective della letteratura americana, uscita dalla penna di quel funambolo di Joe R. Lansdale. Le indagini di Hap & Leonard si somigliano tutte, non vuol essere una critica: c’è sempre un tizio che scompare e da ricercare; una banda di criminali razzisti pronti a mettersi di traverso; animali con sembianze e comportamenti umani; donne – pezzi di fica, per usare il lessico di Lansdale – che fanno perdere la testa a chiunque, specialmente ad Hap; sceriffi pittoreschi dalla lingua più veloce della colt; inseguimenti a tutto spiano tra scazzottate e battute fulminanti. Eppure questa ripetizione di schemi e di costrutti, ormai collaudatissima, non smette di richiamare milioni di lettori in tutto il mondo. Hap & Leonard ci divertono alla stregua dei Supereroi della Marvel, come Tex Willer, i film di Bud Spencer e Terence Hill – quello è il contesto al quale attinge Lansdale. Diversamente fumetti di una narrativa che affronta sì temi seri, ma con leggerezza, divertimento, volgarità e, perché no, poesia.
Angelo Cennamo